La Musicoterapia nel contesto di un approccio capacitante alla persona.

L’approccio capacitante (Vigorelli, 2011) aiuta gli operatori a relazionarsi con i pazienti con diverse gradi di disabilità, non solo trattando la malattia, ma ad avere cura della persona in quanto tale.
Gli anziani e le persone con deficit cognitivi anche molto gravi, mantengono un certo grado di competenze se sollecitati da chi li circonda, in particolare per le seguenti abilità di base:
• La competenza a parlare, cioè a produrre parole anche in modo indipendente dal loro significato. Noi valorizziamo la parola, in particolare quella del demente, qualunque essa sia, anche se tronca, ripetuta o priva di senso perché la persona che parla non è isolata, si inserisce immediatamente in un contesto. Cerchiamo, con opportune tecniche verbali, di tenere vivo l’uso della parola, convinti che le parole della persona con demenza hanno un senso anche se noi non lo comprendiamo. In questo modo, al limite, diamo all’altro il riconoscimento della sua intenzione di comunicare.
• La competenza a comunicare (diversa da quella a parlare) che si esprime con il linguaggio verbale, paraverbale e non verbale.
• La competenza emotiva, cioè quella di provare emozioni, di riconoscere quelle dell’interlocutore e di condividerle.
• La competenza a contrattare sulle cose che riguardano la vita quotidiana (un’espressione di questa competenza è osservabile nella contrattazione del motivo narrativo durante gli scambi verbali).
• La competenza a decidere, anche in presenza di deficit cognitivi e in contesti di ridotta libertà decisionale. Espressioni estreme di questa competenza sono rappresentate dai comportamenti di opposizione, di chiusura relazionale e di isolamento dal mondo.
La musicoterapia si inserisce in questo contesto come strumento d’elezione per elicitare queste competenze fondamentali favorendo il benessere in contesti di cura differenti, da RSA ad ambiente maggiormente ospedalizzati.

Dott.ssa Selene Dodici

Zen-a Benessere a Genova

locandina zen-a benessere 2016

Torna Zen-a il 5-6-7 febbraio l’unico evento dedicato al Benessere a Genova.

Il Sorriso del Suono si presenterà alla manifestazione portando il suo contributo per far raggiungere uno stato di puro relax. Al primo piano della fiera troverete il gazebo bianco con Valerio Frizzo ad attendervi. Vi spiegherà gli ambiti per l’applicazione della musicoterapia e i benefici che reca.

Sarà inoltre possibile sottoporsi ad un trattamento di un massaggio sonoro vibrazionale eseguito con le campane tibetane.

Gli orari di svolgimento della manifestazione sono:                                                               venerdì 15:00 – 20:00, sabato e domenica 10:00 – 20:00                                                 presso Magazzini del Cotone – Porto Antico di Genova

Per scaricare il biglietto ridotto potete cliccare nel link della fiera qui: BIGLIETTO RIDOTTO

Musicoterapia e Neuroimaging

Listening-To-Music

Da molti anni il ritmo, il suono, l’armonia e la melodia, gli elementi della musica, vengono impiegati in trattamenti medici. La musica da sola non guarisce, ma la musicoterapia aiuta a ridurre i sintomi di alcune malattie.

Non vi è dubbio che la musica influenza direttamente il nostro stato d’animo, ma il suo impatto va ben oltre il semplice impatto psicologico. Già ci sono studi medici che dimostrano i suoi effetti sulla pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e anche la saturazione di ossigeno.

L’influenza della musica nel nostro piano fisico è molto più grande di quanto pensiamo. Oggi esiste il Neuroimaging, ossia l’utilizzo di tecnologie di neuroimmagine che consentono di misurare il metabolismo celebrale mostrando cosa succede nelle varie aree del cervello quando riceve stimoli musicali. Una recente ricerca  presso il Centro finlandese per la Interdisciplinare Music Research (CIMR), Università di Jyväskylä in Finlandia,  in collaborazione con l’Università di Aarhus in Danimarca, ha sviluppato un metodo con il quale si può studiare come il cervello elabora i diversi aspetti della musica ossia il tono, il ritmo e il timbro.

In questo senso, uno dei risultati più innovativi di questo studio è che le aree limbiche del cervello, associate con le nostre emozioni, sono direttamente colpite dal ritmo e dal tono. Questi stessi scienziati hanno anche osservato  il trattamento  associato all”attivazione della cosiddetto Default Mode Network  (DMR), rete neurale distribuite in diverse regioni corticali e sottocorticali, che potrebbero essere responsabili per l’attività della nostra mente, che anche quando è “a riposo”  rimane collegata con i processi di riflessione e di creatività.

Come con altri stimoli, quando ascoltiamo la musica, essa produce in noi reazioni molto differenti e  ci porta a esprimere noi stessi e a trasmettere questa energia verso l’esterno. Questo lo facciamo in termini di caratteristiche bio-fisiologiche , emotivo e bisogni psicologici, ossia in base la nostra età, stato psicologico o emotivo, fase di sviluppo personale, e così via.

E non dimentichiamo che la musica ed i suoni che sentiamo fanno anche parte del nostro archivio personale. Attraverso i nostri gusti musicali, proiettiamo la nostra personalità e possiamo mostrare, ad esempio, come siamo, ciò che sentiamo in un particolare momento o il nostro stato d’animo.