La Musicoterapia nel contesto di un approccio capacitante alla persona.

L’approccio capacitante (Vigorelli, 2011) aiuta gli operatori a relazionarsi con i pazienti con diverse gradi di disabilità, non solo trattando la malattia, ma ad avere cura della persona in quanto tale.
Gli anziani e le persone con deficit cognitivi anche molto gravi, mantengono un certo grado di competenze se sollecitati da chi li circonda, in particolare per le seguenti abilità di base:
• La competenza a parlare, cioè a produrre parole anche in modo indipendente dal loro significato. Noi valorizziamo la parola, in particolare quella del demente, qualunque essa sia, anche se tronca, ripetuta o priva di senso perché la persona che parla non è isolata, si inserisce immediatamente in un contesto. Cerchiamo, con opportune tecniche verbali, di tenere vivo l’uso della parola, convinti che le parole della persona con demenza hanno un senso anche se noi non lo comprendiamo. In questo modo, al limite, diamo all’altro il riconoscimento della sua intenzione di comunicare.
• La competenza a comunicare (diversa da quella a parlare) che si esprime con il linguaggio verbale, paraverbale e non verbale.
• La competenza emotiva, cioè quella di provare emozioni, di riconoscere quelle dell’interlocutore e di condividerle.
• La competenza a contrattare sulle cose che riguardano la vita quotidiana (un’espressione di questa competenza è osservabile nella contrattazione del motivo narrativo durante gli scambi verbali).
• La competenza a decidere, anche in presenza di deficit cognitivi e in contesti di ridotta libertà decisionale. Espressioni estreme di questa competenza sono rappresentate dai comportamenti di opposizione, di chiusura relazionale e di isolamento dal mondo.
La musicoterapia si inserisce in questo contesto come strumento d’elezione per elicitare queste competenze fondamentali favorendo il benessere in contesti di cura differenti, da RSA ad ambiente maggiormente ospedalizzati.

Dott.ssa Selene Dodici